Descrizione
Viviamo una fase di transizione, un passaggio epocale in cui le ‘società devono ripensare cosa intendono per crescita e progresso e quale significato diano alla sostenibilità globale.’ Ci domandiamo: in che modo le società possono svilupparsi in un modo equo e sostenibile e a cosa dobbiamo rinunciare per essere sostenibili?
Francesco Monico ci conduce alla scoperta di un futuro che ci mette davanti nuovi paradigmi. La complessità produce rendimenti decrescenti mentre le società avanzate richiedono quantità crescenti di energia e di materie per mantenere la loro complessità funzionale. Emerge quindi la necessità di riformulare la nozione di progresso e la parola chiave diventa “disaccoppiamento” tra sfruttamento e risorse, cosa che richiede trasformazioni profonde nella direzione di un differente tipo di economia e di società.
Quindi è urgente affrontare una decostruzione dell’immaginario, perché non abbiamo più un futuro perché siamo in pieno antropocene e non possiamo rifarci al passato perché esso è parte del problema.
Quali sono le forme semplici che ci fanno pensare? Come gestiamo la dimensione razionale e l’immaginario? Che cosa rappresenta il capitalismo che sembra permeare ogni cosa? E’ veramente il migliore dei mondi possibili? Quale è la forza della narrativa? E quale è il ruolo degli organismi internazionali in questa incredibile globalizzazione? E l’arte che ruolo ha in tutto ciò? Ma poi è veramente tutto nuovo o addirittura qualcosa del secolo scorso ci sta accompagnando in questa corsa al cambiamento? Qualcuno potrebbe aver fatto le prove generali del governo tecnico. E quindi come poter gestire quest’immane mutamento?
E’ necessario affrontare i dubbi che questo libro suggerisce perché come scrive Francesco Monico: oggi non è importante sapere tutto o tanto, ma avere la capacità di muoversi tra più immaginari.