L’ORLO DEL BARATRO


Giuseppe Scanni sviluppa una analisi critica sulle ragioni complesse della guerra in Ucraina attorno ad una premessa e a due tesi. La premessa: la guerra è di interesse mondiale e non risolvibile con un accordo tra le parti.
Le due tesi: le motivazioni nazionaliste ed identitarie della Russia, che poggiano sulla paura preventiva di un attacco militare occidentale, hanno origine dal cattivo frutto germogliato dalla mai conclusa “guerra fredda globale”; l’esclusione della identità storica dell’Ucraina, in una regione dai confini pericolosamente ( e storicamente) variabili, è stata considerata necessaria, dalla maggioranza politica che sostiene il governo moscovita, per necessità industriali, di trasporto, di soddisfazione di beni primari e per mantenere un equilibrio sociale e politico interno turbato anche dal diminuito status internazionale della Russia.

Il saggio sostiene che per mettere fine alla “guerra persistente” occorre sostituire
al fallito nuovo “Ordine globale liberale” un nuovo “Ordine Commerciale” necessariamente aperto, da subito, alla cooperazione attiva di Cina, India,
Brasile e, a condizioni date, di altri attori africani.

L’AUTORE

Giuseppe Scanni, classe 1949, è un giornalista e saggista che negli ultimi cinquant’anni ha svolto la sua attività professionale accompagnandola a quella di studioso dei sistemi e delle realtà internazionali, di alto funzionario diplomatico delle Nazioni Unite (D2), di rappresentante di agenzie onusiane, di Professore invitato, di amministratore e dirigente di società, di collaboratore per le relazioni estere e le politiche migratorie del Presidente del Consiglio e Segretario del PSI Bettino Craxi. È attualmente docente presso il master di secondo livello “Esperti in Politica e storia delle relazioni internazionali” della LUMSA.

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